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Un poker per Mazzarri: ecco i nomi per sognare il tricolore

Un difensore, un centrocampista, un esterno ed un attaccante: le quattro stelle per iluminare il Napoli hanno nomi e cognomi, quindi età e caratteristiche e dunque un profilo per elevarsi ancora, per brillare in un calcio tinteggiato d’azzurro e lasciare che resti la scia in Italia ed in Europa.

Un leader con cui riavviare l’azione dal basso, un interditore, un fluidificante di sinistra ed un attaccante che faccia il verso al ‘Pocho’: il listone per la spesa è già ricco ed abbondante, contiene peso, altezza e scarabocchi su cartonicini sparsi in cui s’intravedono frecce e movimenti. La fiera dei sogni apre tra un po’ ma tra una divagazione e l’altra, all’orizzonte si staglia il sogno di Mazzarri di riuscire ad essere (ancora) competitivo con la Juventus e con il Milan, con la Roma e con la Lazio, con l’Inter e se possibile pure al di là delle frontiere, perché il passato luccica e il futuro dev’essere egualmente abbagliante.

ALY PER VOLARE – Tre uomini per due maglie ma il gioco delle coppie, una sana abitudine degli allenatori, richiede il quarto interprete sulle corsie, stavolta possibilmente a sinistra, per poter avere tra le mano un organico omogeneo che aiuti a divertire anche (s)montandolo secondo le esigenze correnti. Aly Cissokho (25) in Italia c’è finito di passaggio, quanto basta per insinuare un’idea nel Napoli, che è andato spesso e voletieri e spiare il Lione, per capire se quello stantuffo sia compatibile con il progetto: costo d’acquisto non irrilevante – intorno agli otto milioni di euro – costo d’esercizio niente male però trattabile; poi capacità di spinta, curriculum di assoluto rispetto, abitudine alle pressioni, hanno indotto ad infilare il francese d’origini senegalesi nel block-notes dei desideri.

Le missioni impossibili nascono così, girando e memorizzando, andando a verificare dopo aver analizzato le proprie necessità: e Cissokho – che sembrava distante assai – oltre a rappresentare una soluzione praticabile, ha mostrato di avere pure i dettagli in linea con il progetto tattico di Mazzarri. E però, prima che diventi una trattativa, bisognerà che il mercato si scuota sul serio e consenta di destreggiarsi.

GORAN C’E‘ – Il primo passo è stato fatto e Goran Pandev va considerato del tutto integrato nel piano-Mazzarri, stavolta senza aver davanti a sé la concorrenza (complessa, quasi insormontabile) di Lavezzi e potendosela giocare da tenore principale e non aggiunto. Ma in quel fazzoletto di terreno in cui concentrano le fortune di chiunque, c’è l’ombra di Stevan Jovetic (23 anni a novembre), l’autentica passione di Aurelio De Laurentiis, la sua prima vera cotta calcistica, un talento così evidente da indurre in tentazione, mentre sulla riva del fiume s’attendono segnali inequivocabili da Firenze. E aggiungere Jo-Jo ai Cavani ed agli Hamsik, ai Pandev e ai Vargas e infine alla freschezza da verificare di Insigne, spinge la fantasia inevitabilmente al potere….

VITA DA MEDIANO – Il buco nella zona (centrale) c’è e si vede, da quando Marco Donadel è finito definitivamente fuori uso: in pratica, da sempre. Un anno intero a cantare e a portare la croce con Gargano, Inler e Dzemaili, ogni tanto con Hamsik come variabile impazzita in fase d’interdizione: c’è dunque una falla da tappare, strutturalmente, e l’intervento dev’essere consistente, come la sagoma di Lassana Diarra (27) che a Madrid non trova gli spazi ambiti, che a Mazzarri lascia la possibilità di addormentarsi su due guanciali. Uno con un fisico del genere e un curriculum così rilevante rappresenterebbe un’iniezione di internazionalità per il Napoli che a San Vincenzo, nel livornese, viene disegnato ad immagine e somiglianza d’un uomo che vuole vincere ancora.

A RITMO DI BLUES Un anno, un difetto su tutti: quello che è costato qualche punto di troppo nel finale, che ha rappresentato il tormento di Mazzarri, dei suoi legittimi difensori, travolti da una pioggia di palle inattive. E allora, gira e rigira, il difensore: Branislav Ivanovic (28) è il desiderio mai sopito, la sintesi ideale per sentirsi al sicuro sugli angoli e sulle punizioni, pure quelle in fase offensiva, il gigante da sistemare là dietro per poter guardare sempre più avanti.

Il Corriere dello Sport

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Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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