Alla fine di ogni campionato, il Napoli risulta tra le squadre che hanno avuto meno calciatori di altre vittime di infortuni muscolari. Merito sicuramente dello staff sanitario, diretto dal dottor Alfonso De Nicola, con la collaborazione di Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico. Sono loro a dirigere la squadra di fisioterapisti e massaggiatori, rinnovata da qualche anno. Sempre loro a tenere i contatti con gli specialisti a seconda dell’infortunio.
Pandev è rimasto sbalordito dalle attenzioni ricevute a Napoli e dal programma personalizzato che lo ha portato a ritrovare la forma migliore nel giro di un mese. Nella sua nazionale avevano pronosticato uno stop di tre mesi dopo l’infortunio muscolare accusato a Milano contro l’Inter. A Castelvolturno, invece, è guarito molto prima del previsto. Pochi gli intoppi anche relativi alla stagione appena conclusa. Britos ha impiegato più tempo per la delicatezza dell’intervento subito (quinto metatarso) e per la parte del corpo coinvolta (il piede destro).
Per il caso-Donadel, invece, stava per esplodere un incidente diplomatico. Lo staff sanitario del Napoli che non aveva avuto modo di effettuare il solito check up prima di iniziare gli allenamenti, voleva successivamente che il calciatore restasse in loco affidandosi alle loro cure per guarire dal malanno muscolare. Invece, il centrocampista preferì andarsi a curare prima in Toscana e poi a Bologna senza mai ritornare alla base in condizioni fisiche idonee per giocare a calcio.
Oggi lo staff diretto da Alfonso De Nicola, protagonista di un apprezzato convegno sulla medicina sportiva svoltosi a fine campionato a Castelvolturno, è apprezzato sia da Mazzarri che da De Laurentiis. Ed è prevista sempre una maggiore attenzione alle attrezzature ed a tutto quello che occorre per mettere su una sorta di Napoli-lab nel centro sportivo creato adiacente lo spogliatoio. Ed in casi eccezionali fa da supporto il centro fisioterapico di Cerreto Sannita, creato e gestito dalla famiglia De Nicola.
Corriere dello Sport
SDC
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