“Certamente c’è amarezza e tristezza per quello che è avvenuto, sempre nel rispetto della presunzione di innocenza perchè tutti debbono avere la possibilità, sia in sede penale che sportiva, di far valere le proprie ragioni, ma è evidente che c’è un contesto non accettabile, di comportamenti assolutamente inaccettabili e di rapporti che determinano un deterioramento del comportamento di molti tesserati“. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, torna a parlare dello scandalo scommesse che ha colpito il calcio italiano dopo l’ultima tranche dell’inchieste di Cremona che ieri ha portato a nuovi provvedimenti. “Il 31 maggio inizierà il processo sportivo del secondo troncone di Cremona, che riguarda 61 tesserati e 22 società, in gran parte per responsabilità oggettiva, senza ipotesi di responsabilità diretta -sottolinea Abete a Radio Anch’Io-, ma questo ulteriore scossone determina ulteriori riflessioni sul fatto che ci sono ambienti che sono riusciti ad incidere sul sistema sportivo, nell’ottica di un problema complessivo come quello delle scommesse che è a livello mondiale di non facile soluzione perchè scattano meccanismi collegati al facile guadagno che investono ambienti e realtà ben al di là dei contasti nazionali“.
Fonte: AdnKronos
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