Potrebbe essere l’incontro decisivo, quello previsto per martedì dinanzi a Italia Mediazione a Napoli. Se l’Agenzia delle Entrate e Equitalia decideranno di presentarsi, Diego Armando Maradona in persona potrebbe chiudere la sua partita con il Fisco per i 40 milioni di euro. L’ex Pibe de Oro dovrà essere presente a firmare la conciliazione, in caso di accordo. La proposta del campione argentino, assistito dall’avvocato Angelo Pisani, è chiudere con 3 milioni e mezzo, rinunciando alla richiesta di pagamento delle spese e risarcimento dei danni per una serie di richieste che l’avvocato Pisani ha definito «temerarie» e chiedendo che sia attivato un centro di ascolto e assistenza alle vittime del fisco. C’è attesa per la decisione della controparte: se l’Agenzia delle Entrate e Equitalia non accettassero l’appuntamento di martedì, si andrà in udienza in Commissione tributaria il 17 maggio, come da calendario. Per la conciliazione è stato indicato come mediatore l’avvocato civilista Paolo Trapanese, ex campione di pallanuoto, storico portiere della Canottieri Napoli vice campione del mondo nell’86. Trapanese, è mediatore internazionale e attuale presidente del comitato regionale Federnuoto, scioglierà in queste ore la riserva sulla sua decisione di presenziare all’incontro. Intanto è ancora polemica. Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che andrebbe volentieri a cena con Maradona e questi ha replicato con un invito al ristorante «Mimì alla ferrovia» per martedì sera attraverso il legale Angelo Pisani «tanto sono certo che non verrà». Da Dubai, Diego ha voluto poi espresso la sua solidarietà agli imprenditori in difficoltà finanziarie e ai familiari di quelli che si sono tolti la vita. E c’è un’altra novità. Atti di vecchie sentenze potrebbero dare un nuovo slancio al contenzioso tra Maradona e Fisco. Si tratta della documentazione relativa alle vicende giudiziarie, in sede penale e tributaria, definite nella metà degli anni ’90 dall’allora società Calcio Napoli, quale sostituto di imposta, e dai calciatori Careca e Alemao, che avevano ricevuto accertamenti per aver ceduto, come Maradona, i diritti di sfruttamento d’immagine a società con sede all’estero. All’esito dei ricorsi e dei procedimenti, il debito tributario contestato fu assolto dalla società mediante la definizione e il pagamento per condono. «Anche nei confronti di Maradona le ulteriori richieste del Fisco generano una duplicazione di imposta», sostengono gli avvocati Lionello e Manfredi Manfredonia, che si occuparono dell’assistenza legale della società e dei calciatori per quei procedimenti e che hanno recuperato documenti e sentenze offrendosi di metterli a disposizione di Maradona e del suo difensore. Pisani si è detto ben felice di questa iniziativa e inviterà gli avvocati Manfredonia a essere presenti all’udienza. Pisani ha ricordato inoltre che la volontà di un accordo con il fisco «è nel porre fine ad un’assurda persecuzione nei confronti di Maradona».
Il Mattino
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