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Mazzarri accusa la difesa poi rivela: “Lavezzi resta”

 

Domani parlerà alla squadra. «Voglio capire cosa è accaduto dopo il secondo gol del Bologna, quell’atteggiamento mi ha dato fastidio». Intanto, Mazzarri ha inviato messaggi forti dagli spogliatoi dello stadio Dall’Ara perché sente che il terzo posto e il preliminare Champions si sono allontanati, a dispetto della rimonta effettuata dal Napoli. «Siamo crollati mentalmente sul 2-0 dopo un ottimo primo tempo in cui abbiamo creato sei palle-gol. Ne abbiamo presi due dagli avversari per nostre ingenuità: ad esempio, i giocatori più vicini a Diamanti non hanno cercato di disturbarlo. Siamo stati leggeri, quasi ci specchiavamo… Una dormita, ecco». Negli ultimi 90′ di campionato i giochi potrebbero non riaprirsi. «Non dipende più soltanto da noi», ha detto l’allenatore, che finora aveva sempre messo in pallino nelle mani degli azzurri. Dipende anche dal Catania e dall’Inter, le squadre che affronteranno Udinese e Lazio, le rivali che hanno superato in un colpo il Napoli. «Mi auguro che giochino con la stessa determinazione messa in campo dal Bologna contro di noi», ha sottolineato Mazzarri, senza accenni polemici. Conoscendo il calcio, non si aspettava sconti ed ecco perché aveva chiesto al Napoli la massima attenzione, provando a scuoterlo alla fine del primo tempo. «Avevo detto ai giocatori che mantenendo quel ritmo avremmo potuto fare quattro gol…». Ha parlato di segnali. «Sì, segnali, quelli che raccogli quando non riesci a sfruttare una delle tante palle-gol costruite mentre gli avversari, al primo tiro, segnano. Hamsik aveva quasi un rigore a disposizione e Cavani, di solito, quei tiri non li sbaglia mai. Il 2-0 ha avuto un forte contraccolpo morale, ci ha tagliato le gambe: siamo crollati mentalmente. Eppure, la mia squadra è quella che negli anni si è contraddistinta proprio perché non si è data mai per vinta. Non so dire se a Bologna abbiamo perso un punto o tre, però il pareggio era possibile». Non ha sottolineato, in particolare, gli errori dei difensori. «Eravamo in emergenza, perché Grava non regge per 90′, Campagnaro e Fernandez erano indisponibili. Non parlerei di questo o quel giocatore, sono stati tutti ingenui nelle azioni dei gol: sono rimasti a guardare anziché tentare di pressare l’uomo. Cannavaro? Ha fatto un primo tempo perfetto, colpendo anche la traversa. Rifarei tutte le scelte iniziali visto che il primo tempo è stato positivo». Mazzarri, prima che Rubin desse al Napoli il colpo del ko, ha tentato la mossa Lavezzi. Non è riuscita perché il Pocho non è quello di qualche settimana fa, quando riusciva a cambiare il volto a una partita con le sue accelerazioni e i suoi dribbling. Forse perché si sente lontano dal Napoli? «Ho visto Maggio stanco e l’ho sostituito. Quando si esprimono giudizi su una scelta, bisognerebbe giudicare la prestazione del giocatore». E quella di Lavezzi è stata negativa. «E comunque contro il Siena Lavezzi giocherà perché Cavani è squalificato…». C’è da chiedersi, piuttosto, se la partita di domenica e la finale di coppa Italia possano essere le ultime per il Pocho in azzurro. «Nelle questioni di mercato io c’entro poco, ma che io sappia la società ha intenzione di confermare Lavezzi anche per la prossima stagione, ma poi ci sono le clausole e i procuratori. Io parlo spesso con il giocatore e posso assicurare che tutti siamo concentrati al cento per cento sul finale». L’attenzione è puntata sul Siena e, ovviamente, sui risultati di Udinese e Lazio. «Non dipende più soltanto da noi», un sospiro di Mazzarri, infastidito da quel Napoli che ha giocato senza cuore dopo il secondo gol. «Forse perché siamo arrivati alla quarantanovesima partita di una stagione che non è stata particolarmente fortunata. Comunque, conosciamo i nostri limiti ed ecco perché io ogni volta dico che questa squadra deve crescere. Se non riesci a far gol, devi essere attento a non prenderlo». Un’elementare regola del pallone.

Il Mattino

 

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Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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