Il Bologna vince in campo, ma perde fuori

Al solito coro becero: «O Vesuvio lavali con il fuoco» la curva bolognese ne ha aggiunto un altro di pessimo gusto «Oh Schettino portali in crociera». Razzismo, inciviltà, offese di ogni tipo, a Bologna come in ogni altro stadio del nord. E poi la canzone finale «’O surdat Nnamurat» dedicato ai tifosi del Napoli. Quel coro «Oje vita, Oje vita mia» che le tifoserie avversarie si divertono a cantare quando riescono a battere gli azzurri. Cominciarono gli juventini, proseguirono i laziali, hanno chiuso il cerchio adesso i bolognesi.

Diecimila i napoletani a Bologna, meno della spedizione dell’anno scorso ma comunque tanti. Pieno il settore ospiti, tifosi azzurri erano anche in tribuna. Bandiere, striscioni, i cori, sembrava di essere al San Paolo, soprattutto nel primo tempo quando la squadra di Mazzarri ha creato numerose palle gol senza riuscire a concretizzarle. L’annno scorso finì in trionfo, come nell’anno del secondo scudetto, stavolta la grandissima delusione.

Il Mattino

 

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