Il pari della Lazio e il passo falso dell’Inter scompongono il mosaico Champions. Napoli ed Udinese 58; Lazio 56, Inter 55. Un po’ alla volta la calca si dirada e la rinata Mazzarri band diventa la vera favorita ad occupare quel terzo posto, ormai nei sogni di mezza Napoli. Campionato anomalo, nel senso di profonda incertezza in testa, al centro ed in coda; cammino meritato in zona Champions delNapoli, ad un passo dal traguardo, nel senso di logico, sorretto da numeri indiscutibili.
Insomma gli azzurri giganteggiano nonostante i propri limiti: rosa poco qualitativa, cammino tra campionato ed Europa da rallentare il fiato e le gambe, recenti infortuni etc. Limiti che non hanno fiaccato la resistenza di Cannavaro & compagnia. Tant’è che l’11 aprile i sei punti di svantaggio sulla terza (la Lazio) sono diventati oggi + 5 (il tutto recuperato in quattro partite). Per di più il Napoli in questa volata finale ha ripreso a gestire le vittorie con ritrovata serenità, come visto martedì col Palermo.
Quella azzurra non è stata una rimonta casuale, nasce sotto il segno della forza d’animo e della volontà. La condizione fisica è andata a braccetto con quella mentale. Ed ecco il ruolo di Mazzarri. È stato ancor più convincente nella gestione della squadra, che significa gestione di tutti, anche quelli che vanno in tribuna. Ciò ha portato a tre condizioni nettamente migliori: il modo di pensare, meno fragile che in passato, la concentrazione (idem) e la qualità del gioco.
Non solo ripartenze, ma manovra più fluida, precisa ed equilibrata. L’ultimo lavoro più impegnativo il tecnico poi l’ha fatto sulla fase difensiva, che era il lato più zoppicante dell’architettura azzurra. Curiosamente, delle prime il Napoli è tra le poche a non disporre di un regista tradizionale. Sopperisce alla mancanza di un elemento di tale bilanciamento tattico con un saggio uso della fisicità, insieme con la praticità e l’abilità di aggredire gli spazi.
Se qualcosa stupisce, nei numeri degli azzurri, è la cifra dei pareggi: 14, come Juve, Catania e Atalanta. Numero che si può leggere anche così: nessuna avversaria ha piegato la Mazzarri band, però molte l’hanno bloccata. E non tutte sono d’altissima caratura. Insomma questo Napoli della palpitante rimonta ha un’anima quasi da provinciale, una grinta e una corsa adeguate, tuttavia possiede lo sguardo austero di una grande che mira a traguardi di prestigio.
Il Mattino
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