di Nicola Lo Conte
Alla fine del girone d’andata sembrava spacciato, e condannato già con diversi mesi d’anticipo alla retrocessione. Invece nel girone di ritorno il Lecce ha messo insieme 22 punti, con un andamento quasi da zona Europa (due sole sconfitte, con Udinese e Milan), e infiammato di colpo la lotta per la salvezza, togliendo tranquillità a molte squadre, che hanno scoperto di dover ancora sudare. Quest’anno la famigerata quota 40 potrebbe addirittura non essere sufficiente, visto l’exploit dei salentini, attualmente a 35 punti. E’ l’effetto della cura Cosmi, che dopo il disastroso avvio di stagione con Di Francesco ha rivitalizzato il gruppo, facendo leva sulle qualità di giocatori giovani e dal talento immenso come Cuadrado e Muriel, e sul carattere dei “vecchi” come Di Michele.
Cosmi è solito schierare la sua compagine con un 3-5-2 che ricorda molto quello del Napoli degli anni di Reja, con gli esterni a fungere da autentici pendoli trasformando il modulo in un 5-3-2 in fase di non possesso. Davanti a Benassi (di tutto riguardo il rendimento dell’estremo difensore negli ultimi tempi), il pacchetto difensivo è composto da Oddo, Tomovic e Miglionico: una linea non esattamente impenetrabile visti i 49 gol subiti – peggio solo Genoa, Novara, Parma e Palermo – ma che con l’aiuto in fase passiva dei centrocampisti ha trovato una propria stabilità nelle ultime gare. Determinante il contributo degli esterni, Cuadrado e Brivio, solerti nei ripiegamenti, come nelle proiezioni offensive: occhio alle serpentine in velocità del colombiano, e alle sassate da lontano dell’italiano. In mezzo, il terzetto composto da Delvecchio, Giacomazzi e Blasi ha buona proprietà di palleggio e discreta qualità negli inserimenti: servirà la massima attenzione per non andare in inferiorità numerica nella zona nevralgica. In avanti, poi, il pezzo forte di questa squadra: il colombiano Muriel, che proprio al San Paolo all’andata ha realizzato il suo primo gol, e da lì è andato in crescendo, scomodando anche paragoni azzardati come quello con Ronaldo. Le doti però ci sono tutte, chiedere per informazioni alla Roma travolta una settimana fa dall’esuberanza del talentino di proprietà dell’Udinese. Accanto a lui, un vecchio lupo d’area di rigore come Di Michele, per un mix potenzialmente micidiale: guai a concedere la profondità.
I pugliesi sono probabilmente uno dei peggiori avversari per il Napoli in questo momento, avendo tratto grande fiducia dalle ultime due vittorie con Roma e Catania, e possedendo le caratteristiche che più mettono in crisi gli azzurri in fase passiva: attaccanti veloci e capaci di muoversi tra le linee. Ma i giallorossi dovranno anche sbilanciarsi, non avendo a disposizione altro risultato che la vittoria, e questo potrebbe giocare a favore della squadra azzurra, se riuscirà, come nelle giornate migliori, ad essere attenta in retroguardia, e ficcante in ripartenza.
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