Pezzi di una vecchia guardia da mettere insieme. Pezzi di un puzzle che si ricompone, che va delineandosi gradualmente tra le mani del signor Napoli in vista di un futuro verde, e dunque giovane, con venature di un azzurro d’altri tempi. Giocoliere e giocatore, facce di una volta (neanche troppo lontana), di un ciclo che tutti i protagonisti, ogni giorno, difendono con forza. Con le unghie e con i denti: non è finita, vedrete. Suonano così, le parole e la musica di un paio di coppe da inseguire. E loro? Com’è la situazione degli uomini di lungo corso napoletano? Obiettivo rinnovo: Cannavaro, Maggio e Hamsik sono già in cassaforte; Aronica va soltanto ufficializzato; De Sanctis eCampagnaro parlano; Grava lo farà. Una difesa da prolungare.
LIETO FINE – E allora, innanzitutto la certezza. Quella che ormai può essere definita tale nonostante l’ufficialità non sia ancora stata data per questioni legate all’iter burocratico della contrattazioni. Tipico, normale. Però la situazione è chiara. La storia di Salvatore Aronica detto Totò è nitida: sarà ancora un giocatore del Napoli per un altro anno più uno. Potenzialmente due, insomma: fino al 2014. A giugno si sarebbe svincolato e le richieste non mancavano (dal Palermo all’Atalanta), ma il suo manager, Alessandro Moggi, e il ds Bigon hanno parlato e poi ancora, e il lieto fine è ormai annunciato. Non resta che attendere.
NUMERO UNO – Ancora tutto da scrivere, invece, il capitolo che riguarda Morgan De Sanctis. Capitolo numero uno, perché lui è il portiere. Un signor portiere: la ristrutturazione parte sempre dal rinforzamento delle fondamenta, e uno come lui è imprescindibile. La questione è semplice: il suo rapporto con il Napoli scadrà nel 2013, cioè tra un anno, e tempo fa De Sanctis stesso ha spiegato con estrema sincerità che la situazione migliore possibile sarebbe – è – cominciare la nuova stagione con una situazione contrattuale in fieri. Non a scadenza, insomma. La volontà di rinnovare e continuare fianco a fianco è di entrambe le parti: di lui, Morgan, primo attore di un progetto sposato con passione e dedizione totali sin dal primo istante, e del Napoli, ben consapevole del patrimonio umano e professionale a propria disposizione. Appuntamento alla prossima puntata: l’impegno di incontrarsi e parlare dal vivo è già in agenda. Appuntamenti sportivi permettendo.
LA DIFESA – E ancora: Hugo Armando Campagnaro e Gianluca Grava, altri due elementi della difesa prima maniera (Mazzarri). Altri pezzi della vecchia guardia con il contratto in scadenza o vicino alla conclusione: quello dell’argentino dice 2013; quello del collega, l’unico reduce della serie C, andrà in archivio a giugno. Il manager di Campagnaro, Alejandro Mazzoni, lo stesso di Lavezzi, è a Napoli da qualche giorno: il ds Bigon, però, ieri era a Milano, e dunque l’occasione d’incontrasi è rimandata alle prossime ore. Diversa la situazione di Grava, che è a Napoli da gennaio 2005 e la scorsa stagione ha rinnovato per un anno: a giugno il suo rapporto finirà, ma considerando lo stipendio – tra i più bassi della rosa – e l’esperienza può tornare utile a completamento del parco difensivo.
IN CASSAFORTE – Al di là dei giocatori in attesa, ci sono altre tre pezzi del puzzle old style ad avere già il futuro tinto d’azzurro: capitanCannavaro, che ha chiuso il discorso da un bel po’ firmando il prolungamento fino al 2015, e poi Maggio e Hamsik, che hanno rinnovato fino al 2016 proprio di recente.
Corriere dello Sport
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