Il legale del club azzurro: “De Laurentiis non teme penalizzazioni”

 

«Non ho motivi di mettere in discussione il contenuto del verbale pubblicato ieri sulla Gazzetta. Resta però da capire se è vero o no che Gianello abbia poi parlato veramente con Paolo Cannavaro e Grava. Circostanza, questa, tutta ancora da chiarire e da dimostrare. E che cambierebbe non di poco le eventuali responsabilità del Napoli». Il giorno dopo Mattia Grassani, legale di fiducia del club azzurro, è già in azione. Mentre il Napoli e i giocatori tirati in ballo dal verbale dell’ex portiere azzurro si blindano nel silenzio più assoluto, Aurelio DeLaurentiis non ha perso tempo: «Il presidente è sereno e per nulla turbato dall’episodio – racconta – Mi ha spiegato che lui è più che sicuro dei valori sportivi e morali dei suoi tesserati. È pronto a mettere una mano sul fuoco su ognuno dei giocatori azzurri. Atti ufficiali? Non possiamo fare nulla finché non abbiamo notifiche da parte delle autorità giudiziarie».

A mettere, potenzialmente, nei guai il Napoli ci sarebbe la mancata segnalazione dei tesserati alla Procura federale del tentativo di combine prima di Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. Un’omessa denuncia che rischia di tirare in ballo la società azzurra per la responsabilità oggettiva. «Al momento sono solo chiacchiere, ipotesi – spiega ancora l’avvocato Grassani – Perché non c’è nulla di ufficiale né contro il Napoli né contro i suoi tesserati».

Ovvio che Grassani sostenga che comunque il Napoli ha poco da temere perché, almeno al momento, «si tratta di stralci parziali, comunque tuttora coperti dal segreto istruttorio». Ribadisce poi la posizione della società partenopea per la quale «la gara di Marassi è stata regolarissima». Su questo punto non v’è alcun dubbio, ma il tentato illecito per la giustizia sportiva è grave quanto l’illecito consumato. «È vero in parte: il peso delle eventuali pene cambia e non di poco», s’affretta a spiegare il legale del Napoli.

Il deferimento del Napoli non è né scontato e neppure doveroso. Perché, a un anno di distanza dalla presunta ammissione di Matteo Gianello al cospetto del pool «reati da stadio» della procura di Napoli, «non c’è stato alcun travaso degli atti dalla giustizia ordinaria a quella sportiva», spiega ancora Grassani. Condizione necessaria perché Stefano Palazzi possa avviare un procedimento.

Il legale non è in grado ancora di anticipare quale sarà la linea difensiva del Napoli. «Anche perché, fino a questo momento, il Napoli non deve difendersi da nulla perché di nulla è stato formalmente accusato. E sia ben chiaro: questa vicenda è ben diversa da quello che sta succedendo a Cremona e a Bari». Per Grassani «il capo di incolpazione sarebbe omessa denuncia perché l’obbligo riguarda tutte le persone fisiche della società calcistica».

Poi fa una previsione: «Le ammissioni di Gervasoni e Masiello disegnano un quadro desolante del calcio italiano e stravolgeranno le classifiche di serie A e serie B – conclude – E credo che anche il prossimo campionato rischia di partire con tanti asterischi con punti di penalizzazione accanto a vari nomi di club. Ma il Napoli non ha nulla da temere».

Il Mattino

 

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