di Nicola Lo Conte
Quella di curare i giovani talenti del nostro calcio è una “missione”, come la chiama lui. Daniele Zoratto, un passato da giocatore nel primo grande Parma europeo di Scala, da commissario tecnico della nazionale Under 16 prova ad adempiervi nel migliore dei modi, monitorando costantemente i settori giovanili sul panorama nazionale per scovare i migliori emergenti, e metterli in condizione di sfondare sui grandi palcoscenici. NapoliCalcioLive lo ha raggiunto per un’intervista in esclusiva, in occasione delle due amichevoli con i pari età della Scozia – la prima martedì, vinta per 2-0 con reti di Fabbro (Milan) e Sciacca (Parma), la seconda in programma oggi.
Mister Zoratto, come giudica i giovani di scuola Napoli (Guardiglio, Palmiero e Romano) da lei convocati?
“Palmiero è un centromediano metodista con un ottimo senso dell’anticipo, è già uno dei punti fermi della nostra squadra come già fatto vedere nel vittorioso torneo dell’Algarve. Romano gioca anch’egli a centrocampo, abbiamo potuto valutarlo poco per adesso, ma nella seconda partita con la Scozia (stasera, ndr) gli daremo sicuramente spazio. Guardiglio è un terzino destro messosi in luce nel torneo di Arco, avrà anche lui l’occasione di mettere in mostra le sue qualità nel rematch contro gli scozzesi”
Sono giocatori che secondo lei un giorno potrebbero far parte della prima squadra del Napoli?
“E’ prematuro un discorso del genere vista la loro età, sono dei ’96. Il Napoli però li ha fatti giocare con continuità negli Allievi nazionali, hanno delle ottime qualità. Certo bisognerà valutare molte cose, tra le squadre di club e quelle nazionali a livello di impatto le situazioni sono molto diverse”
A proposito di Napoli, come vede il momento degli azzurri? Al posto di Mazzarri che cosa farebbe?
“Non posso giudicare l’operato di un allenatore senza conoscere le dinamiche interne alla squadra. Quello che posso dire però è che il Napoli ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, basta pensare che solo sei anni fa era una società che si trovava in serie C, e fino a poco fa ha dato ottima mostra di sé in Champions League. Il momento è particolare, e le aspettative della piazza sono notevoli, ma quello fatto da Mazzarri e dai suoi è già un qualcosa di tutto riguardo”
Che consigli si sente di dare alle nuove generazioni calcistiche perché queste possano dare il loro apporto al movimento italiano?
“Il settore giovanile è una missione, bisogna tener conto del fatto che essendo solamente dei ragazzi vanno seguiti con molta attenzione sia dal punto di vista tecnico che personale, e bisogna saper aspettare che sboccino. Noi tecnici della nazionale mettiamo la massima attenzione in questo. Ce ne sono diversi però che si sono già messi in luce, l’esempio più eclatante è De Sciglio che ha debuttato col Milan. A livello di nazionali minori in molti elementi abbiamo già avuto ottimi riscontri, la stoffa c’è e potrebbero esserci dei ragazzi che in futuro, con un percorso di crescita equilibrato e graduale, saranno colonne portanti dei loro club, e della nazionale”
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