Un giro allo Juventus Stadium. Un tour conoscitivo, esplorativo e interessato come quelli andati in scena a Barcellona, Manchester, Monaco di Baviera, Londra e in tutte le città che hanno ospitato i viaggi internazionali del Napoli. Aurelio De Laurentiis s’è svegliato a Torino, dopo la partita con la Juventus, e nella Torino bianconera ha investito la prima parte della giornata: alla scoperta del tempio moderno di proprietà del club, un impianto sofisticato ma funzionale, che rientra a pieno titolo tra i modelli più plausibili da seguire nell’eventuale costruzione del nuovo stadio di Napoli. Magari nella ristrutturazione delSan Paolo.
IL MESSAGGIO – E allora, l’approfondimento. Non solo calcio giocato. Non soltanto la partita: insieme con i dirigenti della Juve, ieri DeLaurentiis ha visitato l’arena costruita sulle ceneri del vecchio Delle Alpi, un aspetto che ha di certo stuzzicato ancor di più l’interesse del presidente azzurro. Anche in considerazione di una dichiarazione da lui stesso rilasciata dopo la partita, relativa proprio alla questione stadi. Di Torino e di Napoli: «Lo Juventus Stadium è bellissimo, mentre il nostro è un impianto vecchio, obsoleto, tra l’altro di proprietà del Comune che nelle proprie casse non ha un euro. Ma l’atmosfera del San Paolo, però, è unica». Fascino irresistibile, struttura da dimenticare, concezioni gestionali da rivedere. Il messaggio implicito sembra raccontare la voglia di lavorare sul restyling dello stadio di Fuorigrotta.
IDEA PREDILETTA – Un’impresa possibile che alla Juve è riuscita perfettamente: De Laurentiis è rimasto folgorato dall’arena bianconera, e del resto sarebbe difficile il contrario considerando il comfort complessivo del gioiello da 41.000 mila posti a sedere costruita proprio nell’area del Delle Alpi. Che sia lo spunto decisivo per un nuovo stadio nell’area dell’attuale San Paolo? Di un San Paolo bis, futuristico, all’altezza dello spessore del club, della squadra e della città? Beh, a questo punto è una linea che potrebbe prevalere. Una linea, un’idea, un progetto di cui De Laurentiis parlerà anche con il sindaco Luigi de Magistris. Finora, tra l’altro, sono state più le istituzioni che ilNapoli ad affrontare pubblicamente il discorso: «Presto avremo un nuovo stadio, entro il 2016», le parole ripetute con una certa regolarità dal sindaco. Che ha spiegato di avere due progetti, uno per l’area Nord e una per l’area Est della città. Gli studi di fattibilità, che la nuova legge sugli stadi (ancora in attesa di completare l’iter di approvazione in parlamento) ritiene presupposto fondamentale, non sono però stati ancora effettuati.
L’ATTESA – De Laurentiis, intanto, ha sempre preferito restare alla finestra, prima di esporsi in maniera decisiva. Ha preferito valutare, apprendere, studiare le soluzioni migliori prima di partire all’attacco. Com’è nella sua filosofia. Ed è proprio su questo filone, che s’innesta la visita di ieri allo Juventus Stadium e prima ancora quelle all’Allianz Arena, al Camp Nou, a Old Trafford, all’Etihad e a Stamford Bridge. Dopo il tour dell’impianto torinese, poi, il presidente azzurro s’è infilato in macchina e ha raggiunto Milano, e dunque l’Assemblea di Lega, insieme con Andrea Agnelli e al d.g. Marotta. Parlando anche di Coppa Italia. La grande sfida Juve-Napoli del 20 maggio all’Olimpico, che dopo il placet di Lottomatica, che sta stampando i biglietti, entrerà nel vivo a breve con notizie utili e modalità d’acquisto. Magari già in settimana.
Corriere dello Sport