di Nicola Lo Conte
Dopo due più che deludenti settimi posti nelle ultime due stagioni, in casa Juve l’inversione di rotta era praticamente un obbligo. Detto, fatto: la dirigenza bianconera ricostruisce la squadra con acquisti mirati, per ritornare competitivi. Ma soprattutto chiama Antonio Conte, uno che l’ambiente lo conosce, e la svolta vera sta qui: il tecnico cementa il gruppo da un punto di vista mentale, per ritrovare l’antica grandezza. I risultati in questo senso parlano chiaro, visto che i torinesi sono secondi in classifica a -4 dal Milan e sono ancora imbattuti, anche se con qualche pareggio di troppo (ben quattordici i segni X registrati finora in questo campionato). La partita di domenica sera contro il Napoli è perciò di importanza capitale per inseguire il sogno scudetto.
La Juventus di Conte si è contraddistinta fin qui da un punto di vista tattico per un certo trasformismo, passando dal 4-4-2 (evoluzione del tentativo di 4-2-4, poco felice in verità, di avvio di stagione) al 4-3-3, finanche al 3-5-2. I differenti schieramenti non hanno mai influito sul rendimento della difesa, per distacco la migliore della serie A: solamente 17 reti al passivo. L’ipotesi di formazione contro gli azzurri dovrebbe prevedere un ritorno al 3-5-2, con la linea composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon; il trio ha garantito grande affidabilità e continuità di prestazioni, ma a parte Chiellini è carente in velocità, e del resto, al San Paolo le reti subite furono ben tre (unica volta in stagione), per cui gli avanti del Napoli hanno tutte le carte in regola per bucare nuovamente il fortino bianconero. A centrocampo, sulle corsie agiranno probabilmente Lichtsteiner, al rientro dalla squalifica (ma non è da escludere l’impiego del positivissimo Caceres), e De Ceglie, che verranno chiamati ad un grande lavoro nelle due fasi: attesa una gran bagarre rispettivamente con Zuniga e Maggio. In mezzo, la regia di Pirlo, vero valore aggiunto della Juve di quest’anno con la sua sapienza calcistica, sarà assistita da Marchisio e Vidal, che faranno valere le proprie doti sia in fase di interdizione che di inserimento; molta attenzione in questo senso ai duelli individuali che potrebbero crearsi, con la marcatura dell’ex rossonero che potrebbe risultare determinante (le indicazioni della vigilia davano Hamsik deputato a tale ruolo). L’attacc0, che in termini di percentuali realizzative dei singoli non ha mai convinto (tant’è vero che dei 46 gol realizzati dalla Juve una buona percentuale deriva dall’apporto dei centrocampisti), ma ha sempre fornito un ottimo apporto alla manovra, sarà composto da Vucinic e probabilmente uno tra Matri e Borriello. Occhio in questo caso ai movimenti ad allargare la difesa per gli inserimenti da dietro, nei quali si è distinta un po’ tutta la squadra nell’arco della stagione.
Si preannuncia dunque una partita aperta ad ogni soluzione, entrambe le squadre dovrebbero giocarsela: troppo importante la vittoria dall’uno e dall’altro lato, la differenza la faranno con tutta probabilità i singoli, che sia alla Juve che al Napoli non mancano di certo.
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