di Nicola Lo Conte
Accomunati al Napoli dai punti in classifica, quarantasei, e da una cocente eliminazione europea – inutile la vittoria per 2-1 contro gli olandesi dell’Az Alkmaar – i prossimi avversari degli azzurri non vivono di certo il momento più brillante della loro stagione. Dopo un’ottima prima parte di campionato, che l’ha tenuta a lungo in scia di Milan e Juventus, l’Udinese ha avuto un calo significativo nell’ultimo periodo (nelle ultime dieci gare tre vittorie, due pareggi e ben cinque sconfitte), coinciso con le assenze di uomini fondamentali, prima per la coppa d’Africa – Benatia, Badu e Asamoah – e poi per infortunio – Isla ha terminato la stagione, Di Natale ha saltato un paio di gare, e tutt’oggi è alle prese con qualche problemino come altri elementi della rosa. Ma lo score dei friulani in campionato resta ragguardevole, specialmente in casa dove ha subito un solo ko, contro il Milan, per cui è d’uopo la massima attenzione.
Guidolin è solito schierare la squadra con un 3-5-1-1, in cui lo sviluppo del gioco passa attraverso la coralità e la ricerca degli spazi, e dove un po’ tutti gli elementi accompagnano le transizioni sia offensive che difensive. Ne giova la fase passiva, risultando la difesa bianconera la terza migliore di tutto il campionato (24 reti subite, meglio solo Juventus e Milan). Il portiere Handanovic (autentica bestia nera dei rigoristi la scorsa stagione con ben sei penalty neutralizzati) comanda i movimenti dei tre marcatori centrali, molto fisici ma anche piuttosto veloci e insidiosi sulle palle inattive. La linea è normalmente composta da Danilo, Domizzi e Benatia, ma quest’ultimo si è fermato per un guaio muscolare ieri contro l’Az, e per la sua sostituzione sono in ballottaggio Ekstrand e Ferronetti.
La scelta di Guidolin dipenderà anche dalle condizioni dell’esterno destro di centrocampo, il serbo Basta: se anche lui non dovesse farcela, sarebbe Ferronetti ad essere quasi certamente dirottato sulla fascia (come già avvenuto ieri sera in EL), decretando quindi il posizionamento dello svedese come terzo di difesa. A sinistra le cose non vanno molto meglio: pure il colombiano Armero lamenta qualche acciacco, e potrebbe essere rimpiazzato da Pasquale. Problemi non da poco per l’Udinese, che senza i due esterni titolari perderebbe molto in fase quantitativa e qualitativa di spinta sulle fasce, da sempre uno dei grimaldelli per scardinare le difese avversarie. In mezzo, i tre centrocampisti centrali si alternano nelle vesti di mediani ed incursori: di regista non si può parlare, perché nessuno tra Pinzi, Asamoah e Fernandes lo è veramente, anche se tutti in possesso di discreta visione di gioco.
In avanti, la posizione di mezzapunta è solitamente ricoperta da Floro Flores, in appoggio al riferimento avanzato Di Natale. Ma anche il bomber dei friulani non è al meglio e deve pagar dazio all’anagrafe, quindi viste le due gare giocate consecutivamente potrebbe partire dalla panchina. Il suo posto in avanti verrebbe preso dall’ex attaccante del Napoli, con Fabbrini a subentrare come supporto. L’eventuale assenza del vicecapocannoniere del campionato peserebbe notevolmente nell’economia di gioco dei friulani, che perderebbero molto in termini di finalizzazione – dei 37 gol realizzati dall’Udinese, 18 portano la firma di Toto’ – ma anche di profondità, essendo Floro Flores più attaccante d’area, e anche Fabbrini non è propriamente una seconda punta ma più un fantasista.
Nonostante le possibili assenze che potrebbero stravolgere l’undici titolare, la squadra di Guidolin ha mostrato molteplici risorse e resta un cliente scomodissimo. Per il Napoli l’imperativo è non concedere ai friulani gli spazi a loro tanto cari (in questo le due squadre si somigliano molto) e tenere sotto controllo il ritmo del match, così come già fatto nella vittoriosa gara d’andata.
PROBABILE FORMAZIONE: (3-5-1-1) Handanovic; Ekstrand, Danilo, Domizzi; Ferronetti, Asamoah, Pinzi, Fernandes, Armero (Pasquale); Floro Flores; Di Natale (Fabbrini).
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