di Nicola Lo Conte
Parte col piede giusto l’avventura di Roberto Di Matteo come allenatore del Chelsea. I blues si impongono infatti a Birmingham nel re-match di FA Cup (dopo l’1-1 di Stamford Bridge) imponendosi 2-0 con reti di Mata e Meireles, interrompendo la preoccupante striscia di risultati negativi. L’ex vice di Villas Boas ricorda il lavoro svolto dal suo predecessore e gli dedica la vittoria: “Il nostro pensiero è per André, questa vittoria è per lui, abbiamo perso un gran bravo ragazzo ma dobbiamo andare avanti”. Di Matteo nicchia poi sulla durata del suo mandato, pensando solo al finale di stagione.
Ma se lui non si esprime su una sua possibile riconferma, la stampa inglese esprime già un verdetto, snobbandolo del tutto. E se il Daily Express e il Mirror si lanciano in una panoramica sui possibili sostituti, dal nome sempre caldo di Josè Mourinho, a Pep Guardiola, a Rafa Benitez e a Sven Goran Eriksson (per la verità, più che altro autocandidatisi), più ipotesi molto meno probabili riguardanti Joachim Loew e Harry Redknapp che hanno già smentito contatti col club, il Times attacca frontalmente la politica societaria definendola surreale, e il Daily Mail addirittura invita Abramovich a “prendere qualcuno subito” se non si vuole “dire addio alla Champions League”. Il Napoli osserva interessato e si augura che il caos societario, col patron russo che appare molto indeciso sul da farsi, possa condizionare il rendimento dei londinesi sul campo; chiedendosi se sia vero che i giocatori sopportino Di Matteo ancor meno di quanto facevano con Villas Boas.