Vento di cambiamento. Wind of change, come dicevano gli Scorpions. Il Napoli si prepara ad un ribaltone che lo scorso anno è stato soltanto abbozzato dal piccolo flirt di Walter Mazzarri con la Juventus. Quella ‘fuitina’, ancorché innocua, ha indispettito Aurelio De Laurentiis, che se l’è legata al dito e sta aspettando soltanto il momento giusto per presentare il conto al mister. Il momento giusto sarà il prossimo giugno, quando Walter e i suoi avranno finito di mettersi in mostra nella vetrina europea, quando la Coppa Italia sarà finalmente in bacheca (volere è potere), e vivranno tutti felici, contenti e separati. Ognuno per la sua strada, senza rimpianti e senza rancore.
C’è guerra fredda in casa Napoli, lo si capisce dalle scelte di mercato non più avallate dal tecnico e da quel lassismo nei confronti del campionato che ha preso il tecnico di San Vincenzo. Già fatto, già visto, e soprattutto non visibile a livello internazionale. Mazzarri adesso ha un nome, anche all’estero, le pretendenti non mancheranno di certo. Stavolta De Laurentiis non si metterà di traverso, la separazione sarà consensuale e tutt’altro che dolorosa. Si chiude un ciclo, se ne apre un altro, così è la vita. In pole per Maz ci sono l’Inter, la Lazio e l’intrigante progetto Villarreal. Per chi gli succederà a Napoli, invece, è necessario un discorso a parte.
La piazza ha deciso e lo urla a gran voce: basta con la difesa a tre, adottata da Reja prima e da Mazzarri poi. Altrimenti il nome più caldo sarebbe stato (e lo sarebbe ancora, se il DeLa decidesse di fare di testa sua) Giampiero Gasperini. Integralista del 3-4-3, talmente ‘talebano’ da farsi cacciare dall’Inter, ma è uno che se ci credi ti fa divertire. Napoli ha un sogno che forse è irrealizzabile, quello di vedere il 4-2-3-1 di Luciano Spalletti snodarsi a Fuorigrotta. Sogni e poco più, un po’ meno chimera è invece Marcello Lippi. Lui ha detto forse, Napoli dice magari, il presidente potrebbe dire sì; ma a cifre che forse sono fuori budget per il progetto azzurro. C’è anche un napoletano nella lista: si tratta di Vincenzo Montella, l’ex ‘aeroplanino’ che così bene sta facendo a Catania. Anche il suo presidente Pulvirenti ha confermato l’indiscrezione, la duttilità e la personalità del tecnico di Pomigliano d’Arco potrebbe essere una bella rivelazione. La soluzione più intrigante però ha i crismi della rivoluzione boema, calcio sfacciato e spumeggiante che sta tornando finalmente in auge dopo anni di forzoso anonimato: Zdenek Zeman. A De Laurentiis piace, il ‘caso’ Insigne ha accresciuto la stima presidenziale nei confronti del profeta della zona e del 4-3-3, King Aurelio sarebbe anche pronto a vestire i panni del nuovo Casillo (vulcanico lo è senz’altro…) per aprire un nuovo ciclo, piazza permettendo. E voi? Avreste la pazienza di aspettarlo?
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