Le pagelle del Napoli: Maggio e Cavani danno la scossa, difesa ancora una volta disastrosa

 

di Antonio Papa

 

Non va, Napoli, non va. Non bastano dieci minuti di gloria per riscattarne ottanta orribili, con la difesa che ancora una volta fa acqua da tutte le parti, con campioni autentici che si ricordano di essere tali solo quando di fronte ci sono i grandi nomi. Ottanta minuti in balia di Palacio, di Gilardino, di Sculli; ottanta minuti col centrocampo imbrigliato dall’uomo in più degli avversari, e un reparto avanzato troppo leggero perfino contro una difesa colabrodo come quella del Genoa. Ma l’impressione più sgradevole è che molti calciatori azzurri ormai scendono realmente in campo soltanto quando devono mettersi in vetrina. E’ brutto da dire, ma è proprio così.

De Sanctis 5,5 – Sul primo gol forse neanche Spiderman potrebbe nulla, sugli altri due però qualche piccola responsabilità ce l’ha anche lui.

Campagnaro 5 – Inizialmente si piazza a uomo su Gilardino, poi inizia a correre come un forsennato cercando di tappare tutte le falle che crea il movimento degli attaccanti genoani. Ma è una corsa sterile, sconclusionata. Un altro paio di errori da brividi prima che termini la gara.

Cannavaro 4,5 – Completamente nel pallone, si fa sovrastare da Gilardino che libera al tiro Palacio, poi l’avversario lo brucia sul tempo quando va ad insaccare. E dire che è forse il Gila più bolso mai visto in carriera. Continua in seguito a palesare cali di concentrazione, come quando si addormenta e rischia di farsi soffiare il pallone da Palacio. L’infortunio spezza la sua agonia. (Dal 44′ Maggio 6,5 – Inizia da terzino, poi prende coraggio ed inizia ad affondare, suonando la carica per gli azzurri. Suo il bel cross che mette Cavani in condizione di segnare il momentaneo 3-1).

Britos 5 – Inguardabile in un paio di occasioni, più in generale è lento e macchinoso, dalla sua parte gli avversari si accomodano col tappeto rosso. I tifosi azzurri sperano che sia solo per la condizione approssimativa, ricordiamo che è stato comprato questa estate per una cifra vicina ai 10 milioni.

Zuniga 5 – Un paio di chiusure in diagonale, in fase offensiva però il suo apporto è praticamente nullo. (Dal 12′ st Cavani 6,5 – Entra per timbrare il cartellino e dare la scossa ad una squadra che fino al suo gol era da schiaffi).

Gargano 6,5 – In gran condizione, oggi non può fare nulla ma è l’unico che almeno mostra un minimo di preoccupazione per le sorti della squadra. Fantastico il lancio che manda a rete Lavezzi.

Dzemaili 5,5 – Tanto impegno ma galoppate inconcludenti, sembra un motore che gira a mille senza la marcia inserita. Disarmante un disimpegno ad inizio primo tempo, quando rischia di mandare a rete per la seconda volta Palacio.

Dossena 5 – Passeggia senza mai affondare, regala un paio di occasioni importanti agli avversari.

Hamsik 5 – Indipendentemente dal rigore in movimento che regala alle braccia di Frey, è irritante per il modo in cui passeggia fra metà campo e trequarti senza mai incidere sulla partita. Può e deve dare molto di più, sa benissimo di essere fondamentale per questa squadra.

Lavezzi 6 – Nel primo tempo si danna l’anima, ma predica nel deserto. Poi scompare, ma un minuto dopo il gol di Cavani ha il merito di crederci e trovare subito il gol che mette paura ai rossoblu.

Pandev 5,5 – Attivo nei primi minuti, poi si perde nella mediocrità generale. Esce prima dell’assalto finale. (Dal 28′ st Vargas sv)

All. Mazzarri 5 –  Se si eccettua il moto d’orgoglio degli ultimi 15 minuti è ancora una volta un Napoli pessimo, con una difesa da schiaffi, che si presta agli affondi di un Genoa che per gran parte del match fa ciò che vuole. Passa a quattro dietro quando ormai è troppo tardi, il centrocampo è sempre in inferiorità numerica. E dopo Siena è ancora una sconfitta: se continua così si farà scavalcare anche da squadre con un monte ingaggi molto più basso. Altro che Udinese…

Arbitro Rocchi 5,5 – Incomprensibile il giallo a Lavezzi, che costerà caro al Pocho, squalificato contro il Cesena. In generale una gestione dei falli e dei cartellini che innervosisce entrambe le squadre.

 

 

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