di Salvatore De Curtis
E’ il gemellaggio più antico d’Italia, quello tra Napoli e Genoa, che domenica festeggia i suoi 30 anni e che certamente continuerà ancora a lungo. Un’amicizia che nasce nel lontano 16 maggio 1982: ultima giornata di campionata, il Genoa giocava in casa di un Napoli matematicamente qualificato in Coppa Uefa alla ricerca di un punto che gli avrebbe garantito la salvezza aritmetica, punto che sarebbe andato a discapito del Milan nella lotta per evitare la retrocessione. Il Napoli fa la sua partita e nella ripresa si trova in vantaggio 2 a 1, così come il Milan che in quel di Cesena si trova in vantaggio dopo essere andato addirittura sotto di due reti. Ed è in quel momento che nasce la ‘magia’, cose che solo il calcio sa regalare: il San Paolo inizia a ‘rumoreggiare’, vuole il pareggio del Grifone, così che nel finale Castellini regala un calcio d’angolo ai rossoblu sul quale il neo entrato Faccenda, ischitano di nascita, appoggia comodamente in rete il pallone. Grifone salvo e Diavolo in Serie B. Festa grande al San Paolo, dove genoani e napoletani iniziano tutti insieme i festeggiamenti. L’apoteosi la si raggiunge nel 2007, quando Genoa e Napoli hanno modo di cementare ulteriormente l’ amicizia tra le due tifoserie, salendo a braccetto in Serie A in un indimenticabile scontro diretto all’ultima giornata di campionato. Altra festa grande, napoletani e genoani ancora insieme a festeggiare un risultato che li porta entrambi nel calcio che conta. Tutto il resto è storia recente. Domenica andrà di scena il ‘derby del cuore‘, se così lo possiamo definire, e Genova è già pronta ad accogliere i fratelli partenopei per un’altra giornata di sport, al di là di qualsiasi risultato, come testimonia una lettera di Roberto Scotto, uno dei leader della tifoseria organizzata genoana, pubblicata sul suo profilo facebook: “UNA PARTITA SPECIALE… quella di domenica fra Genoa e Napoli non e una partita come le altre e questo dal 1982 .. Quest’anno faremo 30 anni di gemellaggio.. Io c’ero quel giorno quando decidemmo di entrare in Curva A .. Con lo striscione FOSSA DEI GRIFONI un po’ come se dei tifosi ora venissero nel piano di sopra della Nord .. Tifammo per il Genoa e successero cose incredibili in campo e fuori.. E quel giorno conobbi Bandito che divenne ed e’ tutt’ora un mio fratello.. E insieme ad altri vecchi ultra di Genoa e Napoli facemmo una grande festa per la salvezza del Genoa e stringemmo un gemellaggio che ha resistito a tutto.. Abbiamo noi e loro passato momenti di dramma sportivo e sociale.. Siamo caduti nell’inferno della C e abbiamo preso per mano le nostre squadre e le abbiamo riportate al loro posto! Piu ci tradivano e piu eravamo presenti.. Fino alla gioia della promozione insieme .. Un’apoteosi della rinascita di due popoli! Benvenuti fratelli napoletani quando sono a Napoli mi sento a casa.. Mi trattate con un rispetto d’altri tempi.. Sono orgoglioso di aver conosciuto tanti veri ultras e uomini… Non importa il risultato di domenica per noi! Importa che festeggeremo 30 anni di vera amicizia.. Un abbraccio.. Roberto Scotto“. Parole che dimostrano l’affetto e l’amicizia che lega Napoli e Genoa, una ‘magia‘ che solo il calcio sa regalare.
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