di Antonio Papa
Dalla gioia alla paura. Il day after della vittoria in extremis con il Cesena è funestato da un articolo apparso stamattina sulla ‘Gazzetta dello Sport’, che fa riferimento alle ultime indagini della Procura di Napoli, che hanno coinvolto l’ex portiere azzurro Matteo Gianello e in maniera marginale anche tre attuali elementi della rosa partenopea, Grava, Cannavaro e Mascara; quest’ultimo probabilmente per eventi successivi, visto che nel 2010 militava nel Catania.
QUELLA GARA CON IL PARMA – La Gazzetta parla di un’accelerazione improvvisa nell’inchiesta, che avrà “sicure ripercussioni anche per la giustizia sportiva”. Sotto la lente di ingrandimento quel famigerato Napoli-Parma 2-3 di due anni fa, la partita alla quale, per inciso, assisteva il figlio del boss Lo Russo a bordocampo. Un flusso anomalo di scommesse ha insospettito gli inquirenti, che hanno preso a indagare sugli eventi, mettendo sotto controllo i cellulari dei sopra citati giocatori. A quanto risulta, nel registro degli indagati ci sarebbero tre veronesi: Matteo Gianello e i due fratelli Cossato, entrambi ex calciatori: l’accusa è frode sportiva in concorso. Gli altri calciatori coinvolti potrebbero subire ripercussioni soltanto per omessa denuncia, e in sede di giustizia sportiva potrebbero essere passibili di una squalifica.
MA IL NAPOLI RISCHIA GROSSO – Il problema è la responsabilità oggettiva, che si configurerebbe qualora Gianello risultasse direttamente colpevole. Soltanto per la giustizia sportiva, naturalmente, perché la giustizia ordinaria considera le società quali parti lese. Su questa confusione sportivo-ordinaria fra imputati e danneggiati si potrebbe discutere per decenni, ma questi sono i parametri di giudizio e amen. Nel frattempo, prima di poter emettere qualsiasi sentenza (anche a titolo personale), è bene attendere le risultanze delle indagini: il rischio di cadere nella retorica delle opinioni sommarie è concreto, per il momento non c’è alcuna accusa concreta né tantomeno accanimento mediatico. Si riportano i fatti, così come sono, la speranza ovviamente è che si risolva tutto in una bolla di sapone e che le indagini portino a dimostrare l’innocenza dei beniamini azzurri. Perché, fino a prova contraria, la Giustizia serve per identificare non solo i colpevoli, ma anche gli innocenti.
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