Marino: “Diamo a Vargas il tempo di ambientarsi”

 

 

Pierpaolo Marino, responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta ed ex dg azzurro, parla ai microfoni di ‘Marte Sport Live’: “Il Napoli sta crescendo sempre, l’avevo pronosticato quando c’ero io. Quella squadra – al primo anno di A – aveva un’eta media così giovane che poteva soltanto fare bene. Sono contento perché ci tenevo a lasciare una traccia. Vargas? C’è bisogno di un po’ di tempo per farlo ambientare, spesso con i giocatori stranieri è così. Anche Denis ne ha avuto bisogno. Il doppio impegno? Sono pochi i club italiani abituati a non pagare quest’impatto, non dimentichiamo che il Napoli ha giocatori con poca esperienza in Champions, quindi spendono tanto al di là delle loro energie e c’è un calo in campionato. Sono convinto che possano fare ancora molto bene. In Champions se la giocheranno con il Chelsea, in serie A devono puntare al terzo posto in classifica per riconquistare la massima competizione europea per club”. All’Atalanta, oltre a Denis, c’è anche Cigarini: “Siamo contenti di quello che sta facendo a Bergamo. In azzurro ha avuto poco spazio per le idee tattiche di Mazzarri, potrebbe tornare con un modulo diverso. Il mercato dell’Atalanta? Non abbiamo grosse cose da fare, si è infortunato Capelli, ma abbiamo altre soluzioni. Dobbiamo solo cedere degli esuberi. Gabbiadini? Abbiamo tante richieste, il Napoli non me l’ha chiesto. Ora non lo venderemo, ma se un giorno dovesse accadere, mi piacerebbe darlo agli azzurri”. Tra i protagonisti in maglia azzurra c’è De Sanctis: “Fu uno dei motivi di frizione con De Laurentiis, ebbe problemi il primo mese, adesso è uno dei migliori portieri italiani. Lavezzi? Ha sempre un bel rapporto con De Laurentiis, non credo che debba andar via. Può restare a lungo”. Si parla dei sudamericani: “Il campionato argentino è simile a quello italiano, quindi i giocatori hanno un’adattabilità più facile rispetto ai brasiliani che spesso hanno intemperanze caratteriale. I cileni? Ho portato in Italia Pizarro, quindi mi piace molto la loro scuola”.

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