Di Francesco Pugliese
Dopo la sbornia da storico traguardo in Champions, il Napoli è chiamato all’esame di Novara. L’imperativo è dimostrare di essere grandi e recuperare il terreno perduto in campionato. L’impegno di Novara, pero, si dimostra tutt’altro che semplice. Il primo tempo si chiude in parità con un Napoli propositivo, ma poco lucido in fase di finalizzazione. Il sintetico aumenta i ritmi delle giocate, favorendo chi attacca, ma rendendo spesso più difficile del solito il compito dei difensori partenopei, che in più di un’occasione dimostrano di non dare ancora il tu al terreno di nuova generazione. La ripresa pare aprirsi sotto migliori auspici, ma la lucidità manca alle corde azzurre. Succede così che alla prima occasione il Novara trovi il gol con una punizione di Radovanovic favorita da una barriera d’altre categorie. Il Napoli, si scuote solo allora. Schierato in formato trazione anteriore, trova il giusto pareggio con una rasoiata di Dzemaili nel finale. Continua la maledizione in trasferta per gli azzurri, fuori casa non si vince più.
De Sanctis 6 : La parata in apertura di gara sulla conclusione a botta sicura di Gemiti è da encomio. Sul gol di Radovanovic è lasciato ‘solo’ dalla barriera.
Campagnaro 6 :Dopo qualche prestazione sotto la media, Hugo pare aver ritrovato la tranquillità dei tempi migliori. Attento in chiusura, offre spunti degni del passato da
Cannavaro 6 : Come a Cesena, dimostra di non sopportare l’artificioso terreno, perdendo in alcune occasioni le misure di disimpegno.
Aronica 6: Gara all’insegna dell’attenzione e della lucidità. Svolge il suo compito senza sbavature.
Zuniga SV Impossibile giudicarlo per il poco tempo di impiego, ma la diagonale-salvifica nel finale su Rubino gli vale tanto, ma tanto affetto.
Maggio 5,5 : Gemiti lo prende in consegna praticamente ad uomo. La sfida stuzzica l’eclettico Cristian che sulla fascia cuce e ricama. Troppo altruista al 10° quando invece di battere a rete, cerca la sponda di prima intenzione per imbeccare Cavani. Le tante fatiche pesano e l’ossigeno manca.
Hamsik 5,5 : Mazzarri decide di portarlo in mediana restituendolo alle mansioni che solitamente svolge nella selezione slovacca. Marek dimostra notevole sagacia tattica e padronanza della materia, palesando però qualche mancanza in fase di copertura e soprattutto di costruzione per vie laterali della manovra
Dzemaili 7 :Ha il compito di assistere Hamsik sulla mediana fungendogli da ombra. Ottimo in fase di copertura, soffre la velocità del campo nei repentini cambi di fronte che ne minano la lucidità. Quando tutto sembra scritto, regala ossigeno formato bombole ai suoi con la rasoiata che vale il pareggio.
Dossena 5 : Parte alla grande, quasi volesse mangiarsi il campo. Man mano che passa il tempo, però, perde l’appiglio alla gara scomparendo letteralmente dalla manovra. Fantasma.
Inler SV
Lavezzi 6,5 : Il terreno ne accentua la già ultraterrena velocità costringendo chiunque gli si pari dinanzi ad un posticipo ad alta tensione. Svaria su tutto il fronte d’attacco senza dare punti di riferimento e quando parte palla al piede non ce ne per nessuno. Purtroppo però in fase di finalizzazione conserva un tallone d’Achille notevole.
Pandev 6 : Fisicamente recuperato, deve però ancora legarsi con consapevolezza nella struttura delle trame offensive azzurre.
Cavani 5 : Appare sottotono. Le tante fatiche pesano sul groppone del Matador, che nel corso della gara non riesce mai a pungere.
Mascara SV
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