Di Francesco Pugliese
Gli azzurri partono come incantati,irrigiditi, impacciati. Il primo tempo è estrema tensione nelle gambe e soprattutto nella testa. I ragazzi di Mazzarri sfiorano subito il vantaggio con Zuniga,che lasciato solo da un piazzato telecomandato del Pocho,spreca clamorosamente. Sembra il preludio ad una serata trionfale, ma poi il crack mentale. Passaggi sbagliati, fraseggi confusi e tanta, tantissima imprecisione che permette ai locali di addormentare il gioco. Al 21° brutta figura dell’arbitro Moen: Il pocho recupera un pallone sulla mediana a difesa ‘amarilla’ altissima, Zapata,ultimo uomo, lo trancia, ma è sanzionato solo col giallo.Il Napoli torna nel torpore e per vedere calcio bisogna aspettare il 40°, quando una scudisciata di Hamsik dai 25 metri sibila all’incrocio dei pali. Segue il nulla cosmico che porta all’intervallo. La ripresa si riapre figlia dei fantasmi della prima frazione. Passano solo 2 minuti e grazie ad uno straordinario De Sanctis, il Napoli evita l’irrecuperabile. Il tempo passa, e con essa sembrano affievolirsi le speranze. Tutto pare remare contro quando Inler, fino ad allora inesistente, riceve sulla destra un pallone invitante, ci prova e da distanza siderale trova il gioiello più atteso. Il Napoli si spoglia della tensione ed investito del sacro furore ritrova mezzi e convinzione. Si alza il baricentro azzurro, la spinta aumenta e dopo l’ennesimo angolo guadagnato, Hamsik fa suonare l’inno alla gioia infilando per la seconda volta Lopez. ‘El submarino amarillo’ si inabissa. Il triplice fischio di Moen sancisce la lunga notte del popolo azzurro. Napoli può riversarsi nelle strade. Il Napoli ha compiuto l’impresa, è qualificazione.
De Sanctis 7 : La sua parata in apertura di secondo tempo vale moralmente più di tutto il petrolio dell’Arabia Saudita. Evita lo svantaggio quasi ipnotizzando l’avversario. Cerca di richiamare all’ordine i suoi con decisa autorità. Nel finale regala un guizzo alla spiderman a risultato già acquisito.
Aronica 8: Mettetegli basette alla easy rider e baffo a manubrio e per quello fatto vedere in campo si ha la controfigura di Breitner. Sembra essere posseduto dallo spirito della leggenda teutonica,come il maoista è di ghiaccio rasentando la perfezione. Anticipa, imposta,difende e salva (domandare a Perez per credere). Una notte da campione.
Campagnaro 5 : Nel primo tempo è l’elogio della follia. Al 38° un suo retropassaggio degno dei peggiori oratori quasi condanna i suoi. Sbaglia troppo. Da uno come lui non è accettabile giocare certe competizioni in questo modo.
Cannavaro 6,5 : Sente la gara e la paura, ma rispetta i gradi e cerca di combattere contro le ipocondrie proprie e dei compagni di squadra. Le lacrime al triplice fischio sono la sintesi della passione napoletana.
Maggio 6 : Inizia con le gambe pesanti. La troppa confusione iniziale ed i pochi rifornimenti dei compagni ne vanificano la profondità.
Gargano 8 : Piccolo, grande, grandissimo uomo. Sarà minuto, ma di certo Walter ha mostrato di possedere attributi esagonali. Eclatante, non sbaglia nulla. Supersayan.
Inler 6,5 : Più che da leone, nel primo tempo sembra travestito da gatto Silvestro. I primi 45 minuti passano così con il povero svizzero bistrattato dai ‘ canarini iberici’. Al 64° torna a ruggire con una sassata mancina degna del re della foresta. Il suo è un gol che entra nella storia.
Zúniga 6 : Al 5° riesce a superare Calloni sbagliando l’incredibile. Latita in fase di impostazione, copre invece con buona efficacia. Si consiglia un controllo dal podologo.
Grava SV
Hamšík 7 : Come i grandi campioni, stizza scomparendo dal gioco per lunghi periodi, ma quando si accende la lampadina fa tremare gli avversari. Allo scadere del primo tempo quasi spezza l’incantesimo con una scudisciata che sibila all’incrocio. Al 78° chiude i giochi appoggiando in rete un angolo al veleno del Pocho.
Dzemaili SV
Lavezzi 7 : E’ l’emblema del Napoli. Come il ciuccio, si carica sulle spalle i suoi e nell’immobilismo generale cerca il guizzo per suonare la sveglia. E’ l’unico a provarci anche con tiri fuori portata. Prende calci e punizioni a favore, allarga la manovra e illumina dai calci piazzati come in occasione del raddoppio. La crescita del Napoli corrisponde alla sua, insieme ci sono tante pagine di storia da scrivere.
Cavani 6,5 : Tanto movimento, ma il dolore che lo affligge ne limita il valore. Si immola su Senna, ma sotto porta, su una distrazione dei ‘gialli’ non trova la stoccata che avrebbe reso tutto più facile.
Pandev SV
Mazzarri 7 : Vede i suoi smarriti e colto da raptus omicida cerca di far capire come operare aggredendo letteralmente Nilmar reo di perdere tempo su una palla in out. Si, d’accordo, non si dovrebbe fare, ma il suo urlo interiore, sveglia tutta la squadra.
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