Riccardo Bigon negli ultimi tempi è un po’ sulla graticola. Si moltiplicano le voci che lo vorrebbero lontano da Napoli in un prossimo futuro, sostituito a causa di alcuni movimenti di mercato non apprezzati dalla piazza. Intanto lui continua a lavorare in silenzio, come ha sempre fatto, e si racconta a ‘Repubblica’: “Penso che uno dei miei principali difetti sia quello di non voler comparire mai, non sbandiero i miei meriti e non giudico l’operato delle altre società. Ma non mi ritengo un venditore di fumo, anzi. Con il mister abbiamo comunità di intenti, ma ho sempre interpretato così il mio ruolo, anche nelle altre mie esperienze da dirigente. Non bisogna andare in conflitto con il tecnico prendendogli giocatori sgraditi”. Il Napoli con lui è cresciuto e si è liberato di parecchi pesi morti della precedente gestione: “Da ottobre 2009 il nostro organico è migliorato molto. E’ vero che otto dei titolari già c’erano, ma solo con quegli otto la squadra si è piazata all’ottavo posto. Abbiamo aggiunto Cavani, Dossena e Inler, ora la squadra per i parametri economici che abbiamo è molto difficile da migliorare. Ora siamo più in alto e non si parla più di notti brave, il gruppo è coeso e anche quello è un compito del dirigente. Non è semplice, più difficile del mercato, che è in realtà è la parte più facile di tutte”. Bigon ha poi assicurato che due lungodegenti sono pronti a tornare: “Britos è pronto, Donadel ritornerà lunedì. E non era già rotto: l’anno scorso ha giocato 30 gare”.
A.P.
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