Di Francesco Pugliese
Che amarezza. Doveva essere la grande notte, quella del tutto o niente, ma alla fine il Napoli chiude tra luci ed ombre una sfida che sembra una vera e propria beffa. Gli azzurri partono subito a spron battuto e dopo solo tredici minuti guadagnano un penalty grazie ad una accelerata da ritiro della patente del solito ‘Pocho’ fermata irregolarmente da Pirlo. Hamsik fa secco Buffon, ma Tagliavento applica il regolamento alla lettera e fa ripetere per traffico in area. Ne segue un errore che irrita la platea, ma poco male perché al 22° è ancora lo slovacco che castiga Buffon, questa volta senza che il direttore di gara possa nulla. Gli azzurri sostenuti da un pubblico sempre più unico sembrano pervasi dal sacro furore che spinge un redivivo Pandev al raddoppio. Alla fine del primo tempo sembra tutto scritto. Il Napoli abbassa la guardia, riparte più molle e Matri accorcia dopo solo 2 minuti dal fischio di ripresa. Pandev non ci sta, vuole che questa notte sia tutta sua ed al 68° regala un numero degno della migliore scuola shaolin e dopo un controllo da visibilio fa secco Buffon. La Juve di quest’anno è però a definir cosa ardua e tosta. Tosta e decisa si rimbocca le maniche e approfitta di un Napoli stanco e confuso per rimettere in equilibrio il risultato con Estigarribia prima e Pepe poi. Finisce con Bonucci in campo (da regolamento,dopo almeno 3 falli tattici avrebbe dovuto chiudere la gara anzitempo, ma Tagliavento non avrà finito di leggere il manuale). Finisce 3 a 3 una sfida agrodolce che lascia solo un punto dopo la grande illusione di un primo tempo da leoni ed una ripresa da disincanto.
De Sanctis 6 : Nel primo tempo non è quasi mai chiamato in causa. Nella ripresa non ha alcuna colpa sui gol che lo vedono triste spettatore di chiusure poco valide della sua retroguardia e di un Pepe baciato dalla fortuna
Campagnaro 5,5 : Sembra non far bene ad Hugo l’attenzioni del CT argentino Sabella. Dopo un primo tempo caratterizzato da grande impegno e decisione, nella ripresa calano i giri e la lucidità e per il roccioso centrale che spesso si intestardisce nel portar palla la gara si chiude senza lodi.
P. Cannavaro 6 : E’ la partita più prestigiosa per il popolo azzurro ed il capitano non la stecca. Contro una Juve senza timori e tanta grinta la serata regala mille grattacapi, ma lui c’è.
Aronica 6,5 : Risulta il migliore della retroguardia. Sempre puntuale in chiusura fa capire a Vucinic e compagni che la serata non è certo tranquilla.
Fernandez 5 : Sia chiaro, in occasione del gol di Pepe, viene sopraffatto dalla sfortuna, ma rischia di regalare la partita alla Juve con un passaggio degno di Fideleff. Rimandato.
Maggio 5: Se in fase di possesso rappresenta l’instancabile motorino che tutti vorrebbero (determinante in occasione del primo e del terzo gol), tutt’altra musica in copertura. Non copre le diagonali di Campagnaro nei due gol subiti palesando un terrore di Estigarribia che non ci si aspettava.
Gargano 6,5 : Come un vero napoletano sente la partita come nessun’altra. Macina chilometri e funge da scagnozzo per Inler pressando e ricamando il lavoro dello svizzero. Errore da stakanovista in occasione del contropiede choc di Pepe, ma vederlo ruggire come oggi è un piacere.
Inler 5,5 : Ha fatto di tutto per esserci e questo gli vale tanto di complimenti, ma i residui dell’infortunio ne segnano una partita che non merita la sufficienza.
Zuniga 6,5 : Torna a sinistra interpretando la gara da esterno tutto fare. Affonda quando può e all’occorrenza cerca di contenere quell’ossesso di Pepe che per respirare è spesso costretto ad accentrarsi
Dossena S.V.
Hamsik 6,5 : Finalmente, anche se a tratti si rivede quel campione che tutta Napoli Ama. Firma il rigore- beffa, poi l’impeto dell’attimo di gioia negato lo scarica in occasione della farsa orchestrata ad arte da Tagliavento. Opera come esterno offensivo in fase di possesso, mentre rientra in copertura come mediano aggiunto a infastidire Pirlo con ottimi risultati. Sta tornando ad esprimersi come sa.
Pandev 7,5 : Habemus Pandev. Finalmente Napoli può ammirare quel campione che si è meritato encomi a destra e a manca. Fin dagli inizi di gara dimostra di essere in palla accompagnando i compagni e cercando di incidere. Lo fa alla prima occasione con una pugnalata di sinistro che affetta Buffon. Si ripete nella ripresa con un numero alla Bruce Lee.
Santana S.V.
Lavezzi 7: Lo aveva detto ed ha mantenuto la promessa. Lui pensa solo a giocare e quando ha voglia c’è solo da picchiarlo come dimostrato da Bonucci ed Estigarribia che avrebbero meritato di uscire anzitempo.
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