Ancora lui, il Matador, l’uomo dei sogni in Champions ed ora anche in campionato. Cavani segna all’ultimo respiro regalando il pari alla Mazzari band. Tre gol in due partite per l’uruguaiano che regala il gol che vale un pari giusto, meritato rispetto a quello che si è visto soprattutto nella ripresa quando l’allenatore ha gettato nella mischia i titolarissimi dopo il gol dell’ex al veleno German Denis. L’imperativo per gli azzurri era trovare continuità in campionato dopo le gesta in Champions contro il Manchester. Mazzarri punta su un turn-over blando. In difesa c’è Fernandez preferito ad Aronica e Campagnaro spostato a sinistra per contrare il nervo di Schelotto. La vera rivoluzione è sulla mediana dove Dzemaili ha l’arduo compito di non far rimpiangere l’assenza dell’acciaccato Inler e Zuniga parte a destra per far rifiatare Maggio. E’ però un brutto cliente l’Atalanta. Colantuono, vuole continuare a stupire in casa e chiede ai suoi sostanza e copertura. Il liet motiv degli orobici è tanto semplice quanto efficace: far fare la partita agli ospiti e cercare di sfruttare le ripartenze per portare gli esterni al fraseggio con ‘el frasquito’ Moralez proponendo una fisarmonica sugli ultimi venti metri di modo da innescare gli inserimenti di Denis. Il primo vero pericolo per la porta bergamasca nasce da un imprevedibile tiro-cross del ‘cafetero’ Zuniga. Al 39° quando il fraseggio tra Moralez e Schelotto libera Carmona al tiro, che però impreciso termina al lato. Si chiude così un primo tempo tutto nervo e muscoli. La ripresa si apre a tinte nerazzurre. Passa solo un minuto e Carmona quasi gela l’inerme De Sanctis. Gli azzurri sembrano rimasti negli spogliatoi e si abbandonano agli schiaffi orobici. La traversa di Denis al 58° spinge Mazzarri a mettere dentro il ‘Pocho’ Lavezzi per un evanescente Pandev. E’ il 65° quando un errore di Campagnaro lascia ‘el tanque’ a tu per tu con De Sanctis e per il bomber del campionato è un gioco da ragazzi salire a 10 gol assicurandosi anche un premio di 70 mila euro. Mazzarri gioca il tutto per tutto e di Maggio e Santana. L’Atalanta però mantiene il pallino del gioco e pare destinata ad una vittoria tutto sommato meritata. Quando tutto sembra finito una zampata in pieno recupero del Matador Cavani gela il sangue nelle vene dei tanti bergamaschi che già pregustavano l’illustre vittima e permette al Napoli di uscire imbattuto da uno dei campi più difficili d’Italia.
Francesco Pugliese