Il ‘portierone’ azzurro, Morgan De Sanctis torna a parlare dopo l’impresa contro il City. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport si è concesso ad ampio respiro. Ecco quanto evidenziato da NapoliCalcioLive.
Ma come si è risvegliato dopo la notte magica di martedì, Morgan De Sanctis? «Felice come la gente di Napoli, sono orgoglioso dell’impresa che abbiamo compiuto. Ci tengo a dire che le gratificazioni devono sempre passare innanzitutto attraverso la squadra: abbiamo battuto il Manchester City che è tra le prime 5 squadre in Europa, ma ora dobbiamo completare l’opera in Spagna».
La giornata storica del San Paolo ha ricadute importanti sul prestigio e l’amor proprio dei napoletani: i tifosi progettano in grande stile… «E per noi è una responsabilità in più. Ma abbiamo dimostrato di sapercele assumere. In città si respira un’aria diversa, i tifosi stanno vivendo un’esperienza straordinaria e ci stanno ringraziando di cuore, ma dovranno ringraziarci per quello che sapremo fare sabato a Bergamo contro l’Atalanta, poi con la Juventus e quindi col Lecce e via dicendo… Il ruolo di traino per la città ce lo prendiamo pure, la gente vive anche con le nostre vittorie e noi dobbiamo regalarne loro quante più possibili».
A San Gregorio Armeno, patria delle statuine per presepi, stanno già preparando «San De Sanctis» con l’aureola attorno al capo… «Mi fa un immenso piacere, mi sento ormai parte integrante di questa città e vuol dire che andrò di persona a ritirare la statuetta…».
Qual è stato l’intervento più difficile che ha compiuto martedì? «Devo dire che sono state tutte parate importanti, specie quella su Balotelli nel finale: avevo capito subito che Mario sarebbe arrivato su quel pallone pericolosissimo in area e mi sono catapultato su di lui disturbandolo nell’azione. È stato un riflesso che ha stupito anche me».
Per i portieri, in chiave Nazionale, è un momento di investiture e anche sponsorizzazioni: il tecnico della Lazio Reja candida Marchetti, l’allenatore del Chievo Di Carlo esalta Sorrentino. Lei, per costanza e regolarità, non sembra proprio aver bisogno di segnalazioni di alcun tipo. Qual è il suo obiettivo? «Sono rientrato ad agosto nel gruppo, ho già partecipato a 7 gare in azzurro e conto di restarci fino all’Europeo: questa Nazionale ha le qualità umane e tecniche e la forza per vincerlo con Prandelli».
In questa ascesa del Napoli, invece, che importanza ha il tecnico Mazzarri? «Lui come noi ha grandi meriti, la vittoria sul City lo ha dimostrato. Perché tutto in campo ha funzionato bene contro una squadra di un talento infinito: dal reparto arretrato alle volate di Maggio e Dossena fino agli spunti dei nostri attaccanti che sono stati bravissimi. Una partita perfetta. Vincere in questa maniera è ancora più bello, abbiamo giocato una gara strepitosa, secondo me la migliore di tutta la stagione finora e, ripeto, abbiamo tutte le intenzioni di completare l’opera tra due settimane: dobbiamo mettere la ciliegina sulla torta contro il Villarreal».
E in campionato vi aspetta appunto l’Atalanta dell’ex Denis… «L’obiettivo è ricostruire la nostra classifica dopo qualche frenata e battuta d’arresto, bisogna recuperare il terreno perduto e fare punti per riportarci nelle posizioni più alte. Abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato, a dirla tutta. A Bergamo dovremo essere aggressivi come contro il City per tutti i 90’. Ci sono 6 partite prima di Natale, di cui 4 al San Paolo, quindi bisognerà approfittare di questo fattore che, come in Champions, è molto importante per noi».
F.P.