Primo tempo avaro di emozioni. Il Napoli sembra rigenerato dal prolungato stop in campionato. Gli azzurri partono a mille, ma le iniziative azzurre sono quasi sempre preda del folto e combattivo centrocampo biancoceleste. Reja, senza la stella Klose e con una difesa reinventata per le tante defezioni, ha un unico obbiettivo, impedire al Napoli di fare gioco. I raddoppi di Brocchi e Ledesma su Hasmik ed Inler costringono agli straordinari Lavezzi e Cavani, quasi sempre obbligati a scendere sulla metà campo per cercare si scardinare la diga avversaria. Orfana del bel calcio, la partita vive sussulti soprattutto su palla ferma. Il primo pericolo per Marchetti arriva infatti da una punizione di Lavezzi che trova puntuale il colpo di testa di Campagnaro, ma la conclusione è imprecisa. Quasi nulla fino alla mezz’ora, quando un’ ingenuità di Dzemaili permette ai capitolini di cercare la porta con Cisse, ma il tiro del francese è ben controllato da De Sanctis. Partita bloccata sulla mediana con il Napoli che non trova varchi e spesso si vede limitato dalla decisa e feroce difesa laziale che chiude in parità all’intervallo. La ripresa è a tinta unica, quella azzurra del Napoli. Il ‘pocho’ sembra tarantolato e con le sue tipiche accelerazioni ubriacanti guadagna falli e occasioni a go-go. L’argentino al 47° converge sulla sinistra e con un bel tiro a giro costringe Marchetti al volo plastico per evitare il peggio. Dal conseguente angolo è ancora Ezequiel a far tremare gli ospiti: Maggio cerca sul primo palo Cavani, che ripropone sul palo opposto ed il numero 22 partenopeo tenta la spettacolare girata che però non trova lo specchio. Reja corre ai ripari e inserisce Scaloni e Matuzalem per Konko ed Hernanes. Mazzarri richiama un impalpabile Dzemalili per Gargano, cerca di giocarsi il tutto per tutto inserendo Pandev per Dossena, ma la Lazio tiene anche grazie ad uno strepitoso Marchetti che in pieno recupero, su un tiro angolato del solito Lavezzi, strozza in gola l’urlo del San Paolo. Finisce 0 a 0 senza vincitori, ne vinti.
De Sanctis 6: Con una Lazio così, tutta difesa e palla lunga, sono poche le preoccupazioni per il portierone azzurro. Morgan deve solo amministrare il reparto e lo fa con tanta personalità.
Cannavaro 6,5: Prende in consegna Cisse governandolo come un’ ombra. Sempre attento e in anticipo.
Campagnaro 6,5 : Porta la croce e dice messa. Sempre presente in fase difensiva, nella ripresa da una mano in fase di costruzione aiutando gli avanti.
Aronica 6 : Dalle sue parti succede poco. Limita con tanto mestiere gli inserimenti di Sculli e la marcatura di Brocchi su Hamsik.
Dossena 5,5 : Non è nel pieno della forma e questo ne limita le discese in avanti quanto le chiusure in fase di non possesso.
Inler 6 : Il voto è la giusta media tra una prima frazione da 5 ed una ripresa da 7. In netta ripresa dopo le ultime uscite poco convincenti.
Hamsik 6 : Mazzarri lo aveva detto. Marek sembra in pieno miglioramento. Dopo un primo tempo limitato dal segugio Brocchi, trova i tempi giusti nella ripresa quando è chiamato ad impostare l’azione.
Dzemaili 5 : Tanti, troppo errori di impostazione per uno che dovrebbe coadiuvare lo sviluppo del gioco.
Gargano 6 : Non è ancora al top, ma recuperando palloni e impostando con maggiore semplicità sottolinea a Dzemaili che al pari della forma è lui il titolare.
Maggio 6,5 : Fisicamente scoppia di salute. Spinge sulla fascia ‘guadagnandosi’ l’attenzione decisa di Lulic. Nella ripresa un fuorigioco inesistente gli nega l’assist per l’1 a 0 di Cavani.
Lavezzi 7 : E’ l’uomo in più, nel bene e nel male. Dopo un primo tempo ordinario, sfodera le sue qualità in una ripresa da protagonista condita da accelerazioni fulminee, forse estremi preziosismi (vedi girata acrobatica su sponda di Cavani) e tanta sfortuna mista alla grande vena di Marchetti.
Cavani 5 : Troppo impreciso e forse con il pensiero già a martedì.
Pandev S.V.
F.P.